Covid – Aumentano i suicidi

IL SUICIDIO NEL TEMPO DEL COVID-19

La disperazione dietro la Pandemia 

E…i suicidi sono in aumento

Se ne parla poco eppure dietro la pandemia c’è una disperazione che molti non riescono a superare. Un’epidemia che ha imposto la “quarantena” a tutto il paese. Si resta a casa impauriti e sgomenti.

Sembra di vivere in un film!

In uno di quei film catastrofisti che spesso abbiamo visto con qualche disagio.

Ma quella, lo sapevamo, era finzione. Oggi la stiamo vivendo. E cominciamo a vedere i “danni collaterali” di quella che molti definiscono “guerra”.

Ascolto da settimane la voce carica di emozioni gridate o trattenute, i racconti che si scaricano in fiumi di parole che narrano la paura in corsia, la perdita di sogni e progettualità,   il bisogno disperato di aiuto concreto per sopravvivere, la denuncia di tante mancanze fatte di abbracci, sostegno economico, presenza amorevole e rassicurante.

Ascolto operatori sanitari, operatori sociali e uomini e donne che in questa emergenza sanitaria stanno impattando, come un secondo tsunami emotivo e traumatico.

Questa è una dolorosa esperienza.

Paradossalmente alcuni di loro, quelli già reduci da situazioni traumatiche per patologia organica o psichica,  sono potenzialmente meno vulnerabili e meno impotenti di altri invece liberi da malattia e più improvvisamente scoperti nella loro fragilità mentale che coinvolge inevitabilmente reazioni psicofisiche importanti.

Molti soffrono di ansia e di angoscia

Si sono diffuse sindromi ansioso-depressive, disturbi del sonno, disturbi post traumatico da stress e disturbi dell’adattamento, specie nei più piccoli.

L’impatto con il senso di perdita, abbandono e rifiuto ci espone a forti terremoti emotivi con conseguenze a livello del pensare e del sentire. Il covid ha introdotto una diversità difficile da integrare nella propria vita e nella propria storia.

Molti non sopravvivono all’eccesso di silenzi, paura, solitudine che si fa isolamento emotivo e affettivo che diventa l’anticamera del suicidio.

Alla luce della aspecificità della sintomatologia, considerato che i sintomi del COVID-19 sono difficili da distinguere rispetto ad altre forme virali, è comprensibile che soggetti affetti da sintomi anche lievi e anche dovuti ad altre cause possano presentare alti livelli di stress, ansia, fino ad arrivare a manifestazioni di depressione, panico e gravi forme di ipocondria.

A questo possono aggiungersi le conseguenze negative derivanti da emarginazione individuale e stigma che colpiscono i malati o eventuali gruppi di popolazioni. Tali negatività possono beneficiare di interventi psicologici nella salvaguardia della salute mentale dei singoli e nel mantenimento dell’armonia sociale.

Ci sono poi la paura e la segregazione, così come la noia

tra gli elementi non trascurabili associati al rischio di suicidio.

La storia insegna che, in passato, misure di quarantena collettiva sono state descritte come associate a un aumento del rischio di suicidio. Ma i soggetti in crisi non vogliono morire, anzi essi desidererebbero vivere avendo una prospettiva di sollievo.

Allo stesso tempo, la letteratura riporta che in frangenti come quello attuale vi può essere l’incremento di altri fenomeni, come gli abusi in famiglia, i disturbi psichici, i divorzi, le azioni legali.

Per quanto riguarda la tendenza al suicidio, uno dei fattori scatenanti

è la perdita delle aspettative future

Sappiamo bene che quando il domani diventa incerto o cupo, il suicidio è in agguato.

Va specificato che il suicidio è un evento multifattoriale: non basta una causa, ma tanti elementi si devono allineare perché si realizzi. Il denominatore comune è il dolore mentale, fatto di dialoghi con se stesso rispetto a sconfitte e umiliazioni e bisogni insoddisfatti.

Laddove il dolore mentale è già presente, esacerbarlo diventa più facile in condizioni di ristrettezza e segregazione come quelle imposte da quarantena. Pensiamo quindi alle persone già alle prese con una patologia mentale o una fragilità: la loro sofferenza, e il desiderio di morire potrebbero aumentare, per la mancanza di sostegno, la paura e l’isolamento.

Ma pensiamo anche a chi, fino a ieri ha vissuto, magari bene, con un’attività autonoma, che improvvisamente si è fermata e a tutte le ripercussioni economiche derivanti dall’aver fermato il mondo.Eppure, a fronte di un’angoscia che avanza in forme diverse, le attività da parte dei centri di supporto psicologico sono state parzialmente interrotte allo scopo di prevenire l’ulteriore diffusione del contagio, lasciando spazio solo ad attività di emergenza.

Nel pubblico manca ancora un modo alternativo per il sistema sanitario che possa rispondere, anche nel contesto delle attuali misure cautelative, senza lasciare domande di assistenza inevase.

Il futuro

Per lo meno immediato, di diverse prestazioni sanitarie comprende la messa a disposizione di canali di telemedicina validati e di piattaforme multimediali che possano fornire interventi di sostegno psicologico a distanza e valide informazioni sulle caratteristiche del fenomeno pandemico e sulla promozione della salute mentale.

Si è visto, infatti, che informazioni accurate e aggiornate specialmente riguardo al numero dei guariti, le tipologie possibili di trattamento (farmacologico, vaccino), modalità di trasmissione, e anche gli aggiornamenti sul numero degli infetti e della localizzazione delle zone endemiche favoriscono una riduzione del livello di stress e ansia correlati.

Nell’era tecnologica attuale, considerata la diffusione epidemica e la necessità di distanziamento sociale, molti ospedali stanno già configurando servizi on line di supporto psicologico a pazienti psichiatrici, operatori sanitari e persone con fragilità emotive attraverso piattaforme in video conferenza.

 

Anche noi dell’ANPIF offriamo supporto psicologico a distanza

per tutte le persone rimaste nelle loro case dimenticate persino dalle istituzioni.

 

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Principali riferimenti bibliografici

Berardelli I, Corigliano V, Hawkins M, Comparelli A, Erbuto D, Pompili M. Lifestyle Interventions and Prevention of Suicide. Front Psychiatry. 2018 Nov 6;9:567.

Centers for Disease Control and Prevention, 11 marzo 2020. Posizioni con mappa globale confermata dei casi COVID-19. URL: https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/cases-updates/world-map.html?CDC_AA_refVal=https%3A%2F%2Fwww.cdc.gov%2Fcoronavirus%2F2019-ncov%2Flocations-confirmed-cases.html

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Lai J, Ma S, Wang Y, Cai Z, Hu J, Wei N, Wu J, Du H, Chen T, Li R, Tan H, Kang L, Yao L, Huang M, Wang H, Wang G, Liu Z, Hu S. Factors Associated With Mental Health Outcomes Among Health Care Workers Exposed to Coronavirus Disease 2019. JAMA Netw Open. 2020 Mar 2;3(3):e203976.

Pompili M. The increase of suicide rates: the need for a paradigm shift. Lancet. 2018 Aug 11;392(10146):474-475.

Wang C, Pan R, Wan X, Tan Y, Xu L, Ho CS, Ho RC. Immediate Psychological Responses and Associated Factors during the Initial Stage of the 2019 Coronavirus Disease (COVID-19) Epidemic among the General Population in China. Int J Environ Res Public Health. 2020 Mar 6;17(5).

World Health Organization (WHO), 2020. https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20200319-sitrep-59-covid-19.pdf?sfvrsn=c3dcdef9_2

 

www.prevenireilsuicidio.it

 

Dott.ssa Sofia Tavella

 

 

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