Quante rivoluzioni in Farmacia!


Quante rivoluzioni in Farmacia! Il cambiamento epocale è alle porte… Teniamoci pronti!

 

Il nostro interesse è rivolto al benessere alla salute di tutte le persone

La salute, oggi è intesa come presenza di benessere a 360 °, quindi non si può più parlare di salute senza riferirsi alla percezione di benessere soggettivo e alla psicologia.

L’Organizzazione Mondiale della Salute nel 2005 diffuse questa dichiarazione:  “Senza salute mentale la salute non esiste”

In Farmacia in passato non era mai entrato lo psicologo, prima del 2009, nè era mai stata valutata l’importanza della psicologia in farmacia, oggi è diverso.

Come scrissi in un precedente articolo,  “la Rivoluzione del Paradigma Salute entra in Farmacia”, che vi invito a leggere, credo, che anche in Italia, si riuscirà a rendere realtà il nuovo paradigma salute, affinché entri a pieno titolo in tutti i presidi sanitari, quindi anche in farmacia, mi riferisco al modello biopsicosociale che ha sostituito il modello biomedico, già la parola stessa porta con sè il riferimento allo  psicologo;   certo è che lo psicologo in farmacia dovrà acquisire un nuovo ruolo contestualizzato, pur mantenendo i presupposti della propria identità professionale.

Il setting in the setting dello psicologo in farmacia in continuo cambiamento, esattamente come il  resto, in quanto risponde al cambiamento socio-culturale che riguarda l’intera Europa.

Sono argomenti sui quali da anni mi sto impegnando a studiare e divulgare.

Lavoravo da anni sul progetto volto a favorire la diffusione dello psicologo in farmacia in Italia, secondo un approccio strutturato previa formazione, al fine di rendere funzionale e di successo il servizio, essendo nuovo e  così innovativo per la farmacia.

A volte mi sembrava di dover realizzare un sogno e come tale, non potevo essere certa che fosse possibile, sebbene già da anni lavorassi in farmacia, avevo dei dubbi sulla possibilità di diffusione del servizio, mi chiedevo se si potesse creare un modello, efficace e di successo per operare all’interno delle farmacie, gli stessi colleghi, alcuni di loro, non sembravano entusiasti di una nuova possibilità di lavoro, si lamentavano, senza peraltro far nulla per  favorire la propria consapevolezza che lavorare in un contesto nuovo richiede necessariamente l’acquisizione di nuove competenze contestualizzate Ne parleremo in modo più approfondito in un prossimo articolo.

1. Psicologi assunti a tempo indeterminato in farmacia

A volte mi sembrava inutile continuare…

Stavo per mollare, quando mi è arrivata una telefonata, che mi ha lasciata a bocca aperta. Oh no, non è un film, non è una scusa, ne una storia inventata, è la pura verità.

Vi lascio immaginare il mio entusiasmo e la sorpresa quando i colleghi di Farmacap mi contattarono telefonicamente per propormi di occuparmi della formazione per loro,  erano in 10 psicologi per altrettante farmacie presso le quali erano stati aperti dieci presidi socio-sanitari a forte valenza psicosociale. Mi sembrava incredibile e meraviglioso!

Pertanto in Italia, abbiamo quindi già un precedente, FARMACAP – che gestisce le farmacie comunali di Roma e ha nel proprio organico 10 psicologi assunti a tempo indeterminato.

Alcuni colleghi di farmacap, in seguito, avevano portato  un contributo al corso di formazione tenutosi nel novembre dello scorso anno,  “Dalla Farmacia dei Servizi alla Farmacia Sociale”, a Roma. Aiutandoci a definire ancor di più le differenze tra farmacia comunale e farmacia privata, rispetto alle buone pratiche e alle linee guida.

ANPIF – Associazione Nazionale Psicologi In Farmacia, tratta proprio la psicologia nella Farmacia dei Servizi.

 

 

 

 

 

Questa è solo una piccola parte del cambiamento che sta avvenendo.

Ormai è evidente a tutti, la farmacia è già cambiata e sta continuando a cambiare, anzi, io credo che a breve sarà davvero molto diversa da come la vediamo oggi.

Cambieranno le modalità di gestione della farmacia, le strutture, l’organizzazione interna,  il personale, i prodotti e i servizi, la professione stessa del farmacista sta andando incontro ad un cambiamento epocale, ma non è finita, tutto ciò andrà a modificare l’ immagine percepita della farmacia da parte di tutta la collettività.

(Cit. ripresa da Sartoretto Verna-Piovesan – Farmacia Vincente)

Cosa dovrebbe diventare quindi la farmacia?            

Il Decreto sulla Concorrenza

3.  Apriranno le Farmacie a catena con il decreto sulla concorrenza

Non è chiaro, è certo però che i servizi sanitari si stanno decentrando, dall’ospedale alle farmacie, che dovrebbero diventare punti salute per offrire servizi sanitari/salute di prossimità, ciò grazie alla loro distribuzione capillare sul territorio. Tutto ciò potrebbe però non essere più così, le farmacie a catena potrebbero seguire una logica diversa da questa, quindi aprire dei mega store della farmacia dei servizi e incidere negativamente sulle Farmacie “piccole”.

Il Decreto Concorrenza, che, oltre a rappresentare una rivoluzione nella capitalizzazione della proprietà delle farmacie, rappresenterà un cambiamento epocale, per cui entreranno nuovi proprietari, grossi, molto grossi,  banche, assicurazioni, multinazionali, cosa impensabile fino a qualche mese fa. La farmacia aveva sempre avuto un titolare che poteva essere esclusivamente un farmacista.

Anche al farmacista stesso è richiesto un cambiamento, quello di acquisire un nuovo ruolo, pur mantenendo stabile l’identità professionale.

4. Il nuovo ruolo del farmacista

Circa cinque anni fa scrissi che il farmacista del futuro avrebbe dovuto alternare momenti di leadership, con abilità manageriali, per la gestione della farmacia, dei nuovi interlocutori e della concorrenza, a momenti di educatore salute rivolto ai cittadini, quindi un ruolo diverso da quello attuale.

 È importante essere pronti per affrontare il cambiamento perchè avverrà  rapidamente ed è importante riconoscerlo,  ed essere preparati ad accoglierlo. Tutto questo è già in atto.

Le medesime necessità riguardano anche lo psicologo, che dovrà rispondere con assertività ed entusiasmo alla necessità di acquisire nuove competenze per lavorare in contesto/setting nuovo, unico e innovativo.

Invece è evidente che sono pochi i farmacisti che studiano attivamente i nuovi possibili scenari, la resistenza alla novità è maggiore rispetto alla partecipazione attiva nel creare nuove strategie di affermazione sul mercato e nuovi modi di rispondere ai bisogni territoriali e della attuale clientela.

Ai farmacisti è richiesto un impegno davvero oneroso, sia in termini di tempo, di risorse, sia di impegno personale e professionale, ma è un passaggio che darà grandi soddisfazioni e consentirà non solo un rinnovamento  professionale, ma di riprendersi il proprio ruolo di referenti salute, per tornare a creare stanzialità del cliente/paziente e a poter ristrutturare una immagine collettiva in cui la farmacia torni ad essere “la mia” farmacia. Almeno questa è la nostra speranza e il nostro augurio.

Tutto sta cambiando, teniamoci pronti!

Fiorella Palombo

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1 commento
  1. Tiziana Varsalona
    Tiziana Varsalona dice:

    Dottoressa Fiorella Palombo, complimenti per l’articolo che evidenzia un approccio innovativo e professionale del ruolo dello psicologo. Ci attendono momenti di grande cambiamento.
    Grazie da parte di tutti noi.

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