Il tempo della paura Covid-19
Dal tempo ontologico al tempo della Cura
Aspetti connessi alla questione nel tempo
“…L’esserci è il tempo, il tempo è temporale.
L’esserci non è il tempo, ma la temporalità“
Martin Heidegeer
Il tempo nell’epoca della “Paura del Covid-19”
Mi affaccio all’argomentazione del mio articolo a partire da alcune interessanti considerazioni di Martin Heidegger sulle problematiche dell’essere e del tempo.
Daisen e struttura ontologica
La ricerca di natura ontologica riconduce il “daisen” (struttura ontologica dell’ente che noi chiamamo uomo) al suo esserci, al suo esser determinato dall’esistenza anche storica e che racchiude il primato ontologico. Questo Daisen però è concepito come un essere ideale ma con una sua soggettività di essere-nel-mondo e con-il-mondo, quindi l’in-essere che è anche un con-essere con gli altri.
In una parola sola: Esserci
E proprio dall’analisi dell’in-essere (prendersi cura degli oggetti) e del con-essere (aver cura degli altri), emerge la struttura fondamentale dell’Esserci che quella della Cura.
Ora, volendo riprendere e riannodare tali concetti del tempo presente in cui rindonda e risuona in un eco stonato la paura a causa dei pericoli connessi alla pandemia in atto da Covid-19, il concetto di Cura nella sua massima significazione, diventa più che mai attuale. Prendersi cura degli altri e la sua efficacia oggi rappresenta una necessità terapeutica di prim’o
Il concetto di cura è connesso al tempo
La cifra del valore terapeutico nel tempo da Covid-19 ha imposto un nuovo paradgma in cui l’efficacia della cura si confronta con elementi temporali. Essa si realizza nell’accogliere qualitativamente i pazienti sofferenti a causa del perdurare del rischio; la paura di questo virus racchiude in sè una valenza psicologica e che incessamente intacca la stabilità e la sicurezza delle persone, generando disagio, specie in chi è più esposto alle fragilità psichiche.
Covid-19: come realizzare la cura
La cura al tempo del Covid-19, si realizza a partire dall’ascolto dei pazienti bisognosi che chiedono di essere compresi, che stanno combattendo – spesso nella solitudine reale o interiore – un nemico che diventa sempre più invadente e condizionante nel tempo presente, che registra sempre più crescenti difficoltà di natura psicologica, relazionale ed esistenziale.
L’azione terapeutica diverrà compiuta laddove queli fili fragili sospesi saranno riannodati in un intreccio strutturato di una trama in grado di produrre e ricondurre la ogni fragilità in un’accettabile serenità esistenziale.Essere quindi terapeuti efficaci nel tempo presente, significa stare in rapporto con l’evolversi del divenire temporale, quell’esserci nel tempo fermo restando che il concetto e la struttura della cura implica l’assunzione di responsabilità in modo trasversale.
Cura e benessere
La cura e il benessere dell’individuo si fondano sui costituenti legami originari del sogetto che necessitano di rinforzo attraverso messaggi evolutivi di crescita, di consapevolezza e di apertura verso il cambiamento.
La comprensione delle fragilità vanno elaborate affinchè non si instauri la via degenerativa, abile nell’intrappolare la mente e provocare drammi fino ai disturbi della psiche.
La portata del fenomeno da Covid-19 che ai nostri occhi si dischiude è complicata poichè espone dubbi a cui non ci sono ancora risposte certe. Si rinforza in tal modo la domanda di cura connessa al bisogno del paziente.
Si registrano le richieste di supporto in numero sempre più elevato, sono persone in difficoltà, impaurite dall’emergenza che pone Covid-19 e le regole rigide vengono imposte alla cittadinanza per fronteggiare i pericoli della pandemia.
La quantità della sofferenza aumenta come il numero dei disagi sono destinati ad aumentare anche nel tempo futuro. E’ questo è l’altro versante dell’emergenza: il tempo futuro che oggi ci appare che mai incerto.
Dal tempo dell’incertezza al tempo dell’esserci
Siamo in un tempo incerto che non sembra intenzionato a volgere lo sguardo ad un tempo nuovo, quello scandito dall’esserci con pienezza rinnovata.
Siamo impregnati in un clima particolare. La fiducia nella sorte e nelle istituzioni anche di Cura, possono illuminare il pensare al tempo quello della speranza in cui, ahimè, la stagione non è ancora matura. Per questo l’attesa si fa sempre più ansiogena.
In questo tempo il lavoro del terapeuta diventa più che mai fondamentale. E’ necessario offrire risorse e modelli comportamentali affinchè il tempo dell’esserci anche psicoterapico sia fruibile a chi richiede aiuto. Dovrà essere portatore di idee e pratiche per fronteggiare la paura per contenere la disperazione e l’isolamento.
Il tempo della Cura e la Cura nel Tempo
Il Tempo della Cura e la Cura nel Tempo nell’emergenza da Covid-19: nuovi contesti e nuovi scenari si intrecciano e impattano nel lavoro del professionista della mente, impegnandolo nella ricerca e nell’azione terapeutica affinchè la Cura diventi vincente.
La cifra della Cura del Sè nella relazione terapeutica, si realizza nell’accogliere e dare nuove risposte e stimolare l’attivazione di risorse nei pazienti per fronteggiare le emergenti difficoltà dalla paura del Covid-19, mettendo in atto azioni di contenimento psicologico e di regolazione delle reattività emotive relazionali.
A cura di Sandra Scibelli
Psicologa clinica e psicoterapeuta
Psicologa in Farmacia Anpif
Anpif – Associazione nazionale psicologi in farmacia
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